Nell’ambito delle iniziative programmate a Milano per il Maggio di Informazione Psicologica 2013, mercoledì 8 maggio 2013 alle ore 18.30 è previsto uno spazio di riflessione sulla consultazione psicoanalitica condotto dal dott. Luca Mazzotta (pagina prenotazione obbligatoria).
Si cercherà di mettere in luce le caratteristiche peculiari dell’approccio psicoanalitico così come si sviluppa sin dalle prime fasi di incontro tra terapeuta e paziente, dove ogni cosa che il terapeuta fa in questa fase ha il senso di invitare il paziente a considerare il “senso” della sua esperienza. Ciò che il paziente ha sino a quel momento dato per scontato e considerato “ovvio” viene indagato e messo in discussione: in questo modo un nuovo senso delle cose viene a crearsi ed il paziente può arricchirsi di significati che prima non aveva.
<< Dal punto di vista del paziente, la stanza di consultazione diviene un luogo di calma profonda a mano a mano che egli afferra che potrà trovarvi una voce all’unisono con la quale narrare la propria storia. Codesta voce è la risonanza stessa dei suoi pensieri che egli non ha mai ascoltato prima di allora. L’analista parla e si astiene dal parlare, e tutto in lui comunica che accetta il paziente così come è, senza giudizi; e pure, nello stesso tempo, resta inteso per il paziente e per l’analista che essi si incontrano per realizzare un cambiamento psicologico. L’analista sta cercando di capire perché il paziente è come è, e che cosa gli impedisca di cambiare, ma insieme gli chiede di rinunciare in parte al suo disagio quanto basta a far uso dell’analisi >> (T.H. Ogden – Il limite primigenio dell’esperienza).
Ad esempio il paziente che rifugge l’intimità dei rapporti interpersonali entrerà in rapporto con l’analista quanto sarà necessario per esplorare e superare il terrore di ogni minimo coinvolgimento con un’altra persona; il paziente diffidente dovrà fare necessariamente un’eccezione nei confronti del terapeuta e della terapia per comprendere le ragioni della sua sfiducia.
La consultazione iniziale è un momento molto delicato e complesso per poter essere descritta semplicemente come una conoscenza reciproca ed una esposizione dei propri problemi o della propria biografia mentre spesso è accompagnata da un senso di ansiosa incertezza mista ad eccitazione: il rischio è legato al timore di ritrovarsi di fronte al proprio mondo interno, a quelle che si teme siano proprie debolezze.