Quante volte ci si accorge che quello che si è appena detto al proprio figlio, oramai adulto, suona pericolosamente simile a quello che ci si sentiva dire dalla propria madre? O che un proprio commento infelice sembra essere uscito fuori dal nulla? Oppure che un consiglio, dato con le migliori intenzioni, abbia sorprendentemente suscitato rabbia e magari provocato un allontanamento?
Qualche volta capita di dire qualcosa di cui poi ci si pente immediatamente ma alcuni genitori sembrano incapaci di accorgersi di quello che dicono e fanno, salvo poi domandarsi come mai i loro figli adulti preferiscano tenersi a distanza da loro.
Quante volte una madre, sconcertata dalle reazioni di un figlio o di una figlia ai suoi consigli o alle sue osservazioni, certamente pieni di buone intenzioni, si trova a pensare: “Sono sua madre, chi altri la amerà abbastanza da dirle le cose come stanno? Ovvio che le debba dire cosa penso del suo peso o dei suoi uomini. Lei invece si arrabbia e non vuole ascoltarmi”
L’amore per il proprio figlio e il dispiacere nel vederlo commettere degli errori o nell’affrontare delusioni possono portare a dire e fare delle cose che finiscono con l’interrompere la comunicazione.
Parlare impulsivamente, senza pensare, dare consigli non richiesti, può creare barriere invece che aiutare a mantenere buoni legami con i propri figli adulti. Quello che può essere del tutto ragionevole per un genitore può apparire oltraggioso e insensibile per il figlio e può essere visto come mancanza di rispetto per la sua indipendenza e competenza, oppure come incapacità di ascoltarlo e comprenderlo profondamente.
Quindi, come comunicare meglio il proprio amore per i propri figli adulti?
- Pensare prima di parlare. Non lo si fa mai abbastanza. Quali saranno le parole che si è disposti a usare? Si vuole essere utili oppure si sta cercando di mantenere la propria posizione di potere nella relazione? Cercare di ascoltare prima di parlare e non dire a tutti i costi, e in modo impulsivo, ciò che si pensa.
- Non pensare di essere ancora così centrali nella loro vita: quando i figli erano piccoli e indipendenti i genitori erano il centro del loro universo. Ma i figli crescono e tante cose cambiano. Molti conflitti derivano proprio dal non voler tenere conto di questa realtà, che sicuramente può anche essere dolorosa per un genitore il quale può essere portato a fare come se nulla fosse cambiato. Spesso si sente ancora il bisogno di essere al centro delle loro vite e si finisce col fare supposizioni che non sono più valide. Spesso si conoscono i propri figli meno di quanto si creda. Ma invece di lamentarsi del fatto che ci si senta relegati ai margini della vita dei propri figli sarebbe più utile vedere le cose in modo diverso: sentire di avere un bel posto in prima fila da cui poterli applaudire o incoraggiarli.
- Ammorbidire l’approccio ed evitare di dare consigli che appaiano più che altro come ordini perentori. Meglio esprimere delicatamente le proprie preoccupazioni in modo che ci si possa sentire ascoltati e non allontanati. Fare domande più che esprimere giudizi. Ad esempio: “Sai, mi piacerebbe sapere cosa di quella persona ti piace così tanto. Cosa speri che accada con questa relazione?”. Se proprio non si riesce a fare a meno di dare dei consigli, meglio prima chiedere: “Vuoi qualche consiglio? Nel caso io ci sono.”
- Non farsi prendere dall’ansia. A volte i più saggi dei genitori tacciono e incrociano le dita mentre sperano che tutto vada per il meglio per i loro figli. È ovvio che non si può afre a meno di preoccuparsi per i propri figli e si vorrebbe intervenire nelle loro vite. Ma spesso è meglio fare un passo indietro e sperare che tutto vada bene.
- Scusarsi se in qualche modo si è detto qualcosa di spiacevole. L’amore di qualsiasi tipo implica anche dire che ci dispiace, più e più volte. Frasi come “Una madre dovrebbe poter dire qualsiasi cosa a una figlia” oppure “Sono tua madre, se non te lo dico io chi altri verrà a dirtelo?” possono solo intensificare il conflitto. A volte si deve essere capaci di dire “Mi dispiace”. Molte volte un genitore potrebbe essere sorpreso da quanto un figlio o una figlia adulta abbiano bisogno del suo rispetto e della sua fiducia, proprio come da bambini avevano bisogno dei suoi rimproveri e dei suoi consigli.
Non si deve mai dare per scontato che i propri figli sappiano quanto li si ami o quanto li si ammiri: meglio farglielo sapere. E quando c’è un conflitto o qualche problema, meglio essere i primi a scusarsi anche se si è convinti di avere ragione. A volte un commento ben ponderato è la cosa giusta da dare ai propri figli adulti, altre volte si può dimostrare loro il proprio amore in modo silenzioso, togliendosi dalla luce dei riflettori e riconoscendo la crescente competenza dei propri figli.
Autrice dell’articolo originale (qui liberamente tradotto e adattato): Kathy McCoy, Ph.D., psicologa psicoterapeuta, giornalista e autrice di libri, tra cui: <<We Don’t Talk Anymore: Healing after Parents and Their Adult Children Become Estranged>>