Vi è un numero significativo di lavoratrici e lavoratori con problemi di salute mentale (ansia, depressione, attacchi di panico o vari disturbi di personalità) che quotidianamente cercano di conciliare i loro disturbi con la loro occupazione oppure che tentano in ogni modo di rientrare nel mondo del lavoro dopo un periodo di inattività.
Una recente indagine ha rilevato che circa un terzo dei lavoratori nasconderebbero al loro capo i loro eventuali problemi di salute mentale, preoccupati del fatto che ciò possa influenzare la loro carriera.
L’indagine ha inoltre rilevato che il 64% delle persone ha detto che sarebbero ‘preoccupati’ circa le prestazioni di un loro collega con problemi di salute mentale.
Tuttavia la ricerca suggerisce anche che i lavoratori con un problema di salute mentale avrebbero un rendimento migliore se rivelassero il problema piuttosto che se nascondendolo.
Essere onesti con i gestori capi può essere utile a spiegare le assenze per il trattamento, che altrimenti potrebbero essere difficile da spiegare.
La dottoressa Carolyn Dewa (professore di Psichiatria all’Università di Toronto), che ha condotto lo studio, ha detto:
“Un numero significativo di persone che lavorano hanno problemi di salute mentale o hanno preso un periodo di malattia per la salute mentale.
Ogni anno, quasi il tre per cento dei lavoratori prendono un breve periodo di malattia per problemi legati alla salute mentale.
Lo stigma è certamente il maggiore ostacolo alla ricerca di aiuto eppure una psicoterapia sarebbe assolutamente di giovamento per il lavoratore, per l’azienda e ridurrebbe al minimo la perdita di produttività.”
La ricerca ha chiesto a 2.219 adulti in Ontario se avrebbero nascosto i loro problemi di salute mentale e, se si, per quale motivoe. I risultati, pubblicati in The International Journal of Occupational and Environmental Medicine , ha indicato che quasi la metà degli intervistati sarebbe preoccupata per l’affidabilità e la “sicurezza” di un collega con problemi di salute mentale.
La reazione ai problemi di salute mentale non è stata però del tutto negativa, come la dottoressa Dewa ha spiegato:
“Una cosa sorprendente che abbiamo trovato è stata che la metà degli intervistati ha detto di essere preoccupata nel senso che erano interessati ad aiutare il loro collega.”
Come affrontare allora le questioni sollevate da problemi di salute mentale sul posto di lavoro? La dottoressa Dewa scrive:
“Piuttosto che concentrarsi sulla diagnosi, ci si dovrebbe occupare delle aree lavorative in cui ci si potrebbero sviluppare alcune difficoltà.
Il direttore e il lavoratore potrebbe creare una lista mansioni in grado di contribuire a compensare le eventuali difficoltà. In questo modo, vi sarebbe un riconoscimento di potenziali perdite di produttività e contemporaneamente vi sarebbe un modo concreto di occuparsene. In questo modo, si rafforza l’idea è realmente possibile occuparsi dei sì disturbi mentali anche sul posto di lavoro”.
Liberamente tratto da: http://www.spring.org.uk/2015/02/heres-how-many-workers-hide-mental-health-problems-from-their-managers.php