I parti pretermine, cioè avvenuti entro la 37ma settimana di gestazione, rappresentano l’11% di tutte le nascite nel mondo e rappresentano un elevato fattore di rischio per mortalità neonatale e per problemi neurologici a lungo termine. Attualmente si stanno facendo molti sforzi per evitare i parti programmati prima della 39ma settimana di gravidanza, come l’iniziativa della Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development. Inoltre due nuovi studi longitudinali che appaiono sulla prestigiosa rivista Child Development offrono spunti su come ridurre i problemi connessi con la nascita prematura.
Nel primo studio alcuni ricercatori israeliani hanno dimostrato che buone cure precoci possono ridurre i rischi associati alla nascita pretermine. Tale studio è stato condotto alla Ben-Gurion University del Negev e Soroka University Medical Center.
Nel secondo studio, dei ricercatori norvegesi hanno identificato un intervento per bambini prematuri associato a migliori risultati nella tarda infanzia. Tale studio è stato condotto presso lo University Hospital della North Norway and the Arctic University of Norway, a Tromsø.
I bambini nati prematuramente hanno un maggiore rischio di aver prestazioni cognitive e sociali più basse durante l’infanzia, ma i fattori ambientali come le cure genitoriali possono aumentare o ridurre significativamente tale rischio. I ricercatori in Israele hanno studiato, tra le famiglie a reddito medio basso, 150 coppie di genitori di neonati: la metà dei bambini sono nati pretermine sono nati pretermine (28-34 settimane) senza significative complicazioni mediche mentre gli altri bambini erano nati a termine. Quando i bambini avevano 6 mesi di vita, ai genitori è stato chiesto di compilare dei questionari di valutazione dello stress emotivo (sintomi di depressione, ansia e stress da accudimento dei figli). Inoltre caratteristiche come il calore familiare e la cooperazione sono stati valutati sulla base di interazioni videoregistrate dei genitori e dei bambini che giocano insieme. Quando i bambini hanno raggiunto 12 mesi, i ricercatori hanno valutato le competenze cognitive e sociali dei neonati.
Nel complesso, i neonati pretermine sono stati più fortemente influenzati dalla qualità del loro ambiente familiare rispetto ai bambini nati a termine: i bambini nati prematuramente, che sono stati esposti ad alti livelli di stress emotivo dalle loro madri e a interazioni conflittuali, tese e non cooperativi all’interno delle loro famiglie avevano peggiori performance cognitive e sociali rispetto ai bambini nati a termine. Tuttavia, i bambini nati prematuri che sono stati esposti a bassi livelli di stress materno e hanno potuto beneficiare di rapporti familiari caldi e cooperative avevano esiti cognitivi simili e anche migliori attitudini sociali rispetto ai bambini nati a termine. Lo stress emotivo materno e la qualità dei rapporti familiari invece sembrano non aver influenzato significativamente lo sviluppo cognitivo e sociale dei nati a termine.
I bambini in questo studio non sono stati esposti a condizioni di alto rischio sociale (come ad esempio la violenza domestica, l’abuso di sostanze, o disturbi psichiatrici). L’esposizione a tali circostanze ambientali estreme potrebbe danneggiare i risultati sia dei bambini nati prematuri che di quelli nati a termine. Così i ricercatori hanno concluso che i neonati prematuri sono stati più influenzati dal loro ambiente assistenziale e familiare all’interno della gamma comunque normale di funzionamento ambientale.
“Abbiamo scoperto che i neonati pretermine sono particolarmente sensibili agli effetti sia negativi e positivi della genitorialità sul loro sviluppo”
spiega Noa Gueron-Sela, borsista presso la University of North Carolina a Chapel Hill, che ha condotto lo studio quando era alla Ben-Gurion University.
“Mentre gli ambienti genitoriali stressanti hanno mostrato gli esiti previsti, esperienze positive di accudimento hanno tamponato gli effetti negativi della prematurità sullo sviluppo cognitivo dei bambini e addirittura promosso le loro competenze di comunicazione sociale.”
I risultati dello studio possono suggerire quanto sia importante, nei casi di nascite pretermine, includere il monitoraggio per i sintomi di stress emotivo delle madri e quanto risulti utile potrebbe promuovere la cooperazione ed interazioni positive tra i membri della famiglia.
Nello studio norvegese i ricercatori hanno cercato di determinare se un breve intervento durante il periodo neonatale possa aiutare lo sviluppo comportamentale dei bambini nati prematuri. Circa il 40 per cento dei bambini nati prima delle 37 settimane hanno problemi di attenzione e di adattamento per tutto il periodo della scuola elementare e spesso vengono coinvolti servizi educativi e psichiatrici specializzati.
I ricercatori hanno offerto ai genitori di 72 bambini nati pretermine un prima, breve intervento nelle quattro settimane dopo la nascita. L’intervento, denominato Mother Infant Transaction Program (MITP), si compone di 11 colloqui di un’ora (alcune in ospedale prima delle dimissioni, alcune a casa) nel corso dei quali i genitori possono parlare delle loro esperienze legate alla gravidanza e al parto con il supporto di un infermiera, e imparare su come interpretare i punti di forza e i limiti dei loro figli. Gli obiettivi del programma sono di promuovere interazioni più sensibili e positivi tra genitori e figli.
Dopo che il programma è stato completato, i ricercatori hanno ricevuto segnalazioni da parte dei genitori e degli insegnanti sul comportamento dei bambini all’età di 9 anni. Il livello di sviluppo comportamentale dei 72 bambini nati prematuri è stato confrontato con quello di 74 bambini nati prematuri che non hanno partecipato all’intervento e con quello di 75 bambini nati a termine (che non avevano partecipato all’intervento). I bambini nati prematuramente (entro la trentasettesima settimana di gestazione) pesavano meno di 2 chili al momento della nascita.
A 7 e 9 anni i bambini i cui genitori avevano preso parte all’intervento erano significativamente meno problematici per quanto riguarda la capacità di prestare attenzione rispetto ai bambini nati pretermine i cui genitori non avevano partecipato al MITP, e avevano migliori risultati a scuola. A 9 anni, gli insegnanti e i genitori dei bambini nati pretermine i cui genitori hanno partecipato MITP hanno valutato i problemi di comportamento e le competenze sociali e scolastiche di questi bambini come simili a quelle dei bambini nati a termine. I bambini nati pretermine i cui genitori non ha preso parte nell’intervento invece risultavano avere maggiori difficoltà nella loro vita di tutti i giorni. Non solo: i genitori dei bambini nati pretermine che non avevano partecipato al programma di intervento hanno riferito di aver chiesto aiuto per i figli presso i servizi di salute mentale in media due volte di più rispetto ai genitori che avevano preso parte al MITP. Secondo Inger Pauline Landsem, che ha condotto lo studio:
“I nostri risultati suggeriscono che l’intervento precoce sui genitori è assolutamente efficace per lo sviluppo dei bambini nati pretermine. Con l’aiuto dell’intervento MITP, i bambini nati prematuri sono in grado di superare le difficoltà che si incontrano più frequentemente nei primi anni di scuola.”
Liberamente tratto e tradotto da: http://www.eurekalert.org/pub_releases/2015-04/sfri-ibp040815.php